Ieri il mio librino ha compiuto un mese. E’ piccino picciò, ma l’impresa da lui compiuta è degna di un titano. Siamo ancora “lì”, barcolliamo ma non molliamo.
Grazie di cuore a chi lo ha comprato e recensito, a chi lo ha recensito ma non lo ha comprato. Grazie a tutte le persone che mi hanno sostenuta, incoraggiata e spronata. Grazie a tutti coloro che con L’Uragano dentro me sono entrati a far parte delle mie conoscenze, e grazie pure a quelle che hanno trovato in esso, una scusa per non esserlo più.
Con Bittersweet pensavo di aver realizzato il sogno della mia vita, beh mi sbagliavo, i sogni dentro a quel cassetto erano due. Vi regalo un estratto speciale!
Lucas mi bacia piano. A occhi aperti. Non ha fretta. Vuole farlo durare più a lungo possibile. Mi tocca le guance con la punta delle dita, le infila fra i capelli e mi avvicina ancora di più a sé. Raggiunge l’elastico che li tiene su, con delicatezza lo sfila e le ciocche mi ricadono sulle spalle.
Accompagna quel movimento -intuisco dal suo sguardo- compiacendosi della loro lunghezza. Ormai sono tanto lunghi da sfiorarmi le reni. Li ricompone con delicatezza e il suo gesto è così fluido e impalpabile che assaporo ogni istante come fosse una carezza. “Amore mio” sussurra, e se ‘tesoro’ mi ha sempre fatto tremare le ginocchia, ‘amore mio’ abbatte tutte le barriere, distrugge i muri, annulla ogni tentativo di resistenza. Mi bacia ancora, a fondo e a lungo, poi mi spinge dolcemente all’indietro e mi sistema fra i cuscini. “Rilassati, penso a tutto io” dice, tuttavia vedo
che respira a fatica. Lui non è rilassato. Io lo sono e vorrei dirglielo, ma so che la voce non uscirebbe se provassi a parlare. Allora annuisco e aspetto, maschero l’impazienza con un sorriso sottile, rivesto il desiderio di amianto e supplico il cuore di resistere ancora un altro po’, prima di arrendersi all’inevitabile.
Aryanna, L’Uragano dentro me.